Etica ed Educazione Sociale: riflessioni sulla Rivoluzione Digitale

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Continuiamo con le riflessioni sulla rivoluzione digitale, con un nuovo articolo dedicato a Web e Social Media.

Dopo aver introdotto l’argomento e parlato degli effetti, positivi e negativi, che questa digitalizzazione della realtà sta producendo nella nostra vita quotidiana nel nostro appuntamento “Digital e Social Dilemma: tra crisi esistenziale e rivoluzione mentale”

e aver preso in esame alcune tra le grandi sfere dell’esperienza umana investite da questi cambiamenti, come l’istanza sociale nell’articolo “La Rivoluzione Digitale: una Finestra sul Mondo”, e i bisogni economici ed imprenditoriali nell’articolo “Il Marketing nell’Era della Digitalizzazione: quando il prodotto sei tu”,

👉 oggi approfondiamo un’altra importante sfera dell’esperienza umana, sulla quale notiamo sempre più gli effetti di questa digitalizzazione: il rispetto delle persone, l’etica sociale e la comunicazione mediatica.

⁠Oggi chiunque, anche con il solo telefonino o una connessione internet, può avere accesso all’intero web, il più potente strumento-canale di connessione tra le menti.⁠
⁠⁠
Sul web, infatti, come in tutti mercati, si palesano le migliori o le peggiori intenzioni. Prodotti di ottima o pessima qualità, prezzi onesti o inadeguati, comportamenti corretti o fraudolenti, soggetti affidabili o inaffidabili, comunicazione corretta o manipolatoria, e via dicendo…⁠ 🤯⁠

Per questa ragione le istituzioni lavorano costantemente per disciplinare e regolare i comportamenti! Tra Cookie Law, GDPR e trattamenti dei dati personali, siamo sempre più tutelati.⁠ ✅⁠

Ma non sempre riescono e non sempre è semplice scoprire ciò che i grandi protagonisti del Social & Digital Marketing spesso efficacemente dissimulano. Quindi una cosa è certa: non possiamo entrare nel mercato sprovveduti!⁠

Il consumatore deve diventare sempre più attento e consapevole, per potersi auto-tutelare: la propria persona ed il proprio interesse.⁠

Essere ben informati e molto attenti è dunque sempre più una necessità primaria.⁠

Nello scenario della disinformazione e dei comportamenti che possono violare la libertà di valutazione ed i diritti dei consumatori, si colloca anche il fenomeno dei social media: Facebook, Instagram, Twitter, YouTube, Linkedin, Tik Tok… sono divenuti a tutti gli effetti, insieme all’universo Google, grandi catalizzatori e contenitori di informazioni preziosissime.

Quello che facciamo, come lo facciamo e per quanto tempo viene tracciato, misurato, aggregato, venduto e rivenduto. Ogni servizio costruisce un profilo da trattare a scopo di lucro: per venderci qualcosa o per venderci a qualcuno – spesso entrambe le cose.

I dati vengono ceduti sottoscrivendo contratti mai letti. Che si tratti di TikTok o del sito di un quotidiano locale fa poca differenza. I tentativi di regolare la cessione dei dati non hanno portato a risultati apprezzabili. Si chiude il banner di accettazione premendo il grosso pulsante «Accetta» e si passa oltre.

La possibilità di dare un consenso parziale esiste, ma chiede un briciolo di attenzione e qualche istante di tempo: decisamente troppo. I tentativi di regolare la cessione dei dati hanno portato risultati inattesi: quello che prima poteva succedere in modo opaco, implicito e contestabile ora succede in modo tracciato, legale, incontestabile. Per i grossi servizi come TikTok o Instagram è sufficiente la pressione sociale a rendere vana qualsiasi cautela: si può scegliere di accettare e esserci oppure si può scegliere di svanire.

Dalla Newsletter del 24 Giugno 2021 di Guido

Sappiamo infatti che ormai da qualche anno, le grandi Web Companies hanno creato le condizioni per accedere e gestire le informazioni personali relative ad abitudini, preferenze, esigenze e desideri, caratteristiche identitarie ecc. di ciascun soggetto della world wide community.

Agevolate dal vuoto normativo istituzionale hanno determinato a proprio beneficio, una posizione di incontrastato vantaggio commerciale. Possono conoscere tutte le preferenze dei singoli consumatori del mondo e, come realmente fanno, vendere queste preziosissime informazioni al miglior offerente, ben lieto di acquistarle per potersene avvantaggiare commercialmente.

Di tutto ciò, il generatore e titolare dell’informazione, l’incosciente consumatore, è spesso purtroppo all’oscuro. Quanti di noi finiscono effettivamente per leggere tutte le Condizioni che accettano, ogni volta che si consente il permesso di raccogliere i propri dati su ogni sito web o Social Media? Quanti di noi sanno dove vanno a finire?

O quanti di noi, seppur coscienti, possono permettersi o vogliono concedersi di non utilizzare quel dato sito o semplicemente “scomparire” dai Social, qualora si decidesse di non farlo?


⁠Fortunatamente, stanno nascendo molti movimenti e nuove realtà che lavorano per sensibilizzare ai temi dell’etica sociale digitale, e rendere sempre più consapevoli i navigatori del web riguardo le potenzialità e i rischi nei quali è possibile imbattersi ogni giorno.⁠

👉 Ci piace citare ad esempio il progetto #socialeducation, nato recentemente grazie a Marketing Espresso, Movimento Etico Digitale e University Network, volto a sensibilizzare gli utenti all’uso dei social media e diffondere buone pratiche digitali.⁠

Speriamo queste iniziative siano sempre più numerose, e gli Stati siano in grado di garantirci una tutela sempre maggiore anche in questa “terra di mezzo” che è il mondo dell’online. E nel frattempo, informiamoci in prima persona per essere consapevoli degli effetti che creano le nostre azioni ed interazioni quotidiane online: dai commenti, alle condivisioni, a tutti i permessi che ogni giorno concediamo sul web. 📚🤓🧐

Ti interessa l’argomento? ⁠

Continua leggendo gli articoli precedenti 👇

Digital e Social Dilemma: tra crisi esistenziale e rivoluzione mentale

La Rivoluzione Digitale: una finestra sul mondo

Il Marketing nell’Era della Digitalizzazione: quando il Prodotto sei tu

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Claudio Venuto

Claudio Venuto

Esperto di comunicazione, intelligenza motiva, automotivazione e miglioramento personale. Fondatore del progetto Realize Yourself®.

Formatore, Personal Coach, Trainer psicologico-filosofico. Autore, ricercatore.

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